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Cicloturismo
con i bambini

La pista ciclabile del Sole da Ora a Reggio Emilia

Di Mimmo Schiattone

Infine un itinerario italiano percorso nell'estate del 2000: la pista ciclabile del Sole da Ora (Bolzano) a Reggio Emilia. 270 chilometri di percorso quasi tutto su ciclabile. Si avete capito bene: anche in Italia si può grazie alla Fiab che ha ideato e promosso questo itinerario nazionale dal Brennero a Napoli. Quest’anno eravamo in cinque famiglie (8 adulti e 9 bambini) La comitiva si allarga sempre più e penso che se continua così sarò costretto ad applicare il numero chiuso! Inoltre al gruppo base nel primo e nell’ultimo tratto da Ora a Rovereto e da Villa Mantovana a Reggio Emilia si sono aggiunte alternativamente altre due famiglie che hanno partecipato con un approccio soft di quattro giorni, anche perché una delle due ha un bimbo di otto mesi.

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In partenza con treno + bici da Prato per Ora.

Il percorso è stato coperto in dieci giorni anche se sia sul lago di Garda che a Villa Mantovana abbiamo fatto una sosta di due giorni. Abbiamo raggiunto Ora in provincia di Bolzano, lasciando le automobili a Prato, con due treni (Prato-Bologna e Bologna-Ora) con il servizio "bici al seguito". Purtroppo nonostante i successi ottenuti dalla Fiab sui treni locali, i treni a lunga percorrenza che offrono il servizio sono pochi: quindi non è possibile da Roma raggiungere Bolzano, evitando di prendere l’auto, a meno che si è disposti a fare 4 cambi di treno! Vi assicuro che con un gruppo di bambini e un carrello al seguito non è proprio il caso! Il viaggio inizia da Ora con un percorso piacevole che si snoda per Magrè (bellissime le cantine), Roverè della Luna fino a Mezzocorona con un percorso non su pista ma con poco traffico. Siamo sulla strada del vino ed è bellissimo lo scenario tra vigneti e montagne.

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Un bel tratto lungo l'Adige

Finalmente arriviamo sull’Adige fino a raggiungere San Michele (30 Km). La seconda tappa è tutta su ciclabile. In questo tratto l’autostrada del Brennero corre parallela e si sente un po’ di rumore ma appena ci si allontana un po’ dal manto stradale (dove spesso camminano più lenti di noi a causa del traffico!) tutto diventa più bello fino a raggiungere la pace del fiume Aviano con l’omonimo biotopo. Superato Lavis si riprende il percorso sull’Adige e si raggiunge Trento, dove alloggiamo al semplice ma funzionale Ostello della Gioventù (35 km). Il terzo giorno affrontiamo la tappa Trento-Rovereto (30Km): la pista diventa sempre più bella perché ci si allontana dall’A22. Si inizia con la pista ciclabile lungo l’Adige nel centro della città per raggiungere il paese di Nomi (anch’esso famoso per le sue cantine) fino alla bellissima Rovereto. Sistemazione e cena all’ottimo Ostello. La quarta tappa è più impegnativa: da Rovereto raggiungiamo Riva del Garda e dobbiamo superare il Passo S.Giovanni (150 metri di dislivello) in pochi chilometri. A Mori lasciamo la pista sull’Adige e prendiamo il raccordo ciclabile per Torbole-Riva del Garda: è uno dei tratti più belli (ma anche più impegnativi) del viaggio. Ci si allontana definitivamente dalle strade e si percorre tutta l’area naturale del Lago di Loppio. Oggi il lago è prosciugato e al suo posto c’è una affascinante riserva naturale piena di vegetazione e avifauna. Superiamo il passo S. Giovanni (in alcuni tratti la pista è segnalata con salite fino al 10%) per poi scendere velocemente verso il Lago di Garda (21km).


Sofia (4 anni) e il piccolo Filippo (8mesi) nel carrellino.

Finalmente una meritata sosta: alloggiamo all’Ostello di Riva per due notti e abbiamo l’occasione di fare un po’ di bagni nel pulitissimo lago di Garda e un po’ di giri nei dintorni. Dopo due giorni di sosta riprendiamo il cammino. La circumlacuale è trafficatissima e non è pensabile percorrerla con i bambini. Ci imbarchiamo quindi sul traghetto (le bici vengono imbarcate senza nessun problema) che percorre tutto il lago da nord a sud fino a Sirmione. La navigazione dura più di 5 ore ed è molto piacevole: è l’occasione per conoscere i paesi che affacciano sul lago. Riprendiamo le bici e sfruttando un largo marciapiede ciclabile da Sirmione arriviamo a Peschiera. Qui, dopo una breve visita, prendiamo la pista ciclabile per Mantova fino ad arrivare a Villa Mantovana (35 km). In questa località alloggiamo in una azienda agrituristica , c’è la piscina e i bambini vogliono rimanere due giorni, ci rilassiamo un po’ e visitiamo in bici Borghetto e Valeggio sul Mincio, due paesi molto interessanti sia dal punta di vista naturale che culturale.

il gruppo dei bambini al completo. Da sinistra: Sofia (4 anni) Margherita (10) Elisa (12) con il piccolo Filippo (8 mesi) Lucia (10) Sara (10) Paolo (10) Giulia (8) Agnese e Fausto (7). Manca Gabriele (13) che ha fatto la foto.

Dopo due giorni di meritato riposo… affrontiamo la tappa più lunga della vacanza: da Villa Mantovana a Guastalla (in totale 75 Km). I bambini non creano nessun problema: ormai sono allenatissimi semmai qualche genitore mi preoccupava un po’!

Questa tappa così impegnativa e altrettanto bella. Dopo una cinquantina di chilometri in piena pianura Padana tra vaste culture e casolari bellissimi (da queste parti Bertolucci ha girato "Novecento") arriviamo finalmente sul Po’. Il fiume ci appare maestoso… all’altezza della confluenza del fiume Oglio, che attraversiamo con un ponte di barche (uno degli ultimi purtroppo!).. E’ zona di spiagge e gli anziani che gestiscono un imbarcadero con cui facciamo amicizia ci raccontano del fiume e della sua gente: negli anni 50’ venivano a bagnarsi su queste spiagge migliaia di persone… contadini e allevatori con le loro famiglie che spesso non sapevano nuotare e ogni tanto affogava qualcuno! Intanto bambini e adulti si godono il panorama: avvistiamo persino un airone! Ancora un po’ di chilometri e di fatica ed arriviamo all’Ostello di Guastalla che sta proprio sul fiume.

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la famiglia Schiattone al completo sul Pò. Sara, Antonella,
Mimmo e Sofia che non si vede perchè dorme nel carrello.

E’ l’ultimo giorno di vacanza. La mattina la dedichiamo alla navigazione sul Pò. Un anziano pescatore ci porta a fare un giro in barca a scoprire i segreti del fiume. Facciamo amicizia (i bambini destano sempre molta simpatia) e ci invita con i suoi amici a pranzo sul loro barcone. Nel pomeriggio riprendiamo le bici per raggiungere Reggio Emilia (35 Km) fino al nuovo ostello inserito in un bellissimo convento nel centro della città.

La vacanza è finita… prendiamo il treno per Bologna e poi la coincidenza per Prato… recuperiamo le auto (sic!) e torniamo a casa. A differenza degli altri due itinerari austriaci, questa volta abbiamo dovuto prenotare in anticipo tutti gli alloggi. Lungo l’itinerario c’è molta ricettività ma come è noto in Italia i prezzi di alberghi e pensioni sono alti. Per questo motivo abbiamo saltato la sosta a Mantova (l’Ostello è in ristrutturazione) che non offriva strutture alternative costringendoci a fare una lunga tappa di 75 chilometri.

L’ itinerario è consigliabile anche perché passa per località dove sono presenti gli Ostelli della Gioventù (Trento, Rovereto, Riva del Garda, Guastalla, Reggio Emilia): siamo ricorsi ad anonimi (e costosi) alberghi solo un paio di volte.

Segue: Estate 2001: la ciclabile del Danubio da Passau a Vienna.