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Come
affrancarsi dall'auto viaggiando con i bambini |
Di Romolo Solari
(Presidente Amici della Bicicletta di Genova, associazione aderente alla FIAB onlus)
Quando l'avevo visto per la prima volta su
di una rivista avevo subito capito che mi avrebbe risolto molti problemi. Il rimorchio per bici che stavo guardando era infatti un rimorchio
molto particolare, si trattava di mezza bici del 20, con tanto di pedali e catena autonomi,
da collegare alla sella di una bici da adulto per creare una sorta di tandem tra un adulto
ed un bambino. Mio figlio Stefano era diventato troppo grande per stare sul seggiolino,
peraltro non adatto per viaggiare in bici, ed era troppo piccolo per pedalare da solo su
strada. Scoprendo che un rimorchio di quel tipo veniva prodotto anche in Italia lo
acquistavo subito ed incominciavo a fare qualche giretto con il mio bimbo che doveva
allora ancora compiere cinque anni. Prima cosa che gli ho insegnato è stata quella di
scendere dal rimorchio solamente quando la bici era ferma e sempre sulla destra. Con
Stefano e mamma Serena utilizzavamo così le bici per andare al mare o al fiume. Le prime
bici + treno balneari si rivelavano fattibili, anche superando discreti dislivelli e
Stefano si divertiva un mondo. Unico problema che sorgeva, la sera quando il bimbo era un
po' stanco era il rischio che nei tratti di percorso più monotoni tendesse ad
addormentarsi, con conseguente pericolo di caduta. La cosa veniva comunque ovviata
rispettando i suoi ritmi, limitando le percorrenze del tardo pomeriggio e della sera.

Romolo e Stefano in Corsica
Nella mia mente
incominciava intanto ad affacciarsi l'idea di fare un vero e proprio viaggio di più
giorni con Stefano sul rimorchio, magari in paesi dotati di piste ciclabili e sensibilità
per il ciclista. Pensavo ad esempio alla Svizzera che si era recentemente dotata di una
rete ciclabile nazionale. Le mie ultime remore venivano meno quando, ad ottobre, nel caos
dell'angiporto genovese notavo una famigliola di tedeschi in viaggio con tanto di bimba
sul rimorchio a pedali e bimbo più piccolo sul carrellino.
Pensavo: "se vengono loro qui a pedalare con bimbi in questo traffico selvaggio ad
ottobre, perchè non posso farlo io a luglio sulle loro belle piste ciclabili?"
Ed ecco che dopo bici+auto in Corsica ed il Cicloraduno FIAB, che dimostravano una buona
predisposizione di Stefano alle gite in bici, siamo partiti per la Svizzera da soli con le
nostre bici, le nostre borse ed il treno. Avevamo solamente gli alberghi prenotati e un
tour operator che si sarebbe fatto carico del trasporto dei nostri bagagli da un certo
punto in poi.

Romolo, Stefano e Serena sull'Oberalppass
Avevamo scelto di percorrere la valle del
Reno dalle sorgenti alle cascate di Sciaffusa. La prima tappa, una sorta di prologo da
Andermatt a Sedrun, ci vedeva scalare l'Oberalppass (m. 2046) sotto una nevicata di luglio
(!) e per giunta con il bagaglio. Ma Stefano, a sei anni ancora da compiere, si comportava
egregiamente e si divertiva un mondo nel vedere i fiocchi di neve che cadevano giù.
Da Sedrun in poi il percorso diventava più facile e per giunta l'organizzazione portava i
bagagli. Giorno dopo giorno siamo infine arrivati alla nostra meta, le cascate di
Sciaffusa, percorrendo circa 300 Km. Durante il viaggio l'esigenza principale di Stefano
risultava quella di frequentare parchi giochi, giardini pubblici, ecc. Ma fortunatamente
lungo la strada ve ne erano molti, potevamo così prevedere le nostre soste in questi
luoghi dove il nostro bimbo poteva dare sfogo alla sua vivacità. Non riscontravamo altre
problematiche rispetto ad un viaggio in macchina, anzi visto che in macchina siamo sempre
tutti piuttosto stressati direi che il viaggio in bici è andato molto bene.
Nessun problema nemmeno dal fronte per così dire atletico, Stefano nonostante
avesse i pedali era pur sempre a rimorchio e quindi se voleva riposarsi poteva farsi
semplicemente trainare. In compenso quando pedalava si sentiva ed era molto
compiaciuto di aiutare il "povero" papà sulle salite.
Dopo l'avventura Svizzera la bici con il traino è ormai diventata il nostro mezzo
preferito. Abbiamo per esempio, tra lo stupore generale, portato Stefano in vacanza in
campagna dai nonni con bici+traino+treno e con la stessa formula lo siamo andati a trovare
ed a prendere a fine vacanza.
Abbiamo notato che pedalando con noi il bambino incomincia ad acquisire importanti nozioni
sulla circolazione e sulla sicurezza stradale creando le giuste basi per il suo
futuro di cicloescursionista.
Note:
- Il rimorchio utilizzato è il Cammellino commercializzato da "I DOGI" - www.i-dogi.com/cam.html - e-mail: info@i-dogi.com.
- Il tour operator che ha curato la vacanza in Svizzera è Eurotrek - e-mail eurotrek@rbm.ch.
Nota del webmaster:
con le note sopra riportate non intendiamo di certo fare pubblicità, ma piuttosto
vogliamo fornire informazioni su prodotti e servizi difficilmente reperibili in Italia.
Chi volesse segnalarci altri produttori di questo rimorchio ci farebbe cosa gradita. |