|
Di Fabio Barba, Claudia Frigotto ed Edoardo PEDALANDO IN OLANDA 8 - 22 agosto 2000
Il cicloturista di solito prima della partenza ha il problema del bagaglio; naturalmente deve essere essenziale, leggero, con tanto di attrezzi per le riparazioni, ma un cicloturista-baby ha altre esigenze che purtroppo non sono contemplate nei vari "manuali" di cicloescursionismo. Basta adattarsi: il porta-borraccia che diventerà un porta-biberon, il porta-attrezzi servirà da porta giochini, e via dicendo compresi pannolini, latte in polvere, biscotti, ecc.. che troveranno posto sulla bicicletta. E' giunta l'ora; Aeroporto di Villafranca: borse stracariche, bici, seggiolino e carrettino, tutto nelle apposite sacche e chili sicuramente in esubero.... speriamo nella tolleranza dell'addetto al chek-in. Naturalmente non è stato così: L. 180.000 di supplemento bagaglio!!!!!
Puntiamo su Zandvoort sulla costa ovest bagnata dal mare del Nord; località famosa per le immense dune di sabbia e per l'autodromo fino a qualche anno fa tappa per la Formula 1. Purtroppo la prima giornata è terminata male perchè non c'è stato verso di trovare un letto per dormire ed un piatto per mangiare. Avevamo per fortuna appresso la nostra tendina da viaggio che, essendo piccola e leggera per il trasporto, lo è anche da montata e che però speravamo di non dover usare. Quindi la prima notte siamo finiti in un campeggio e per giunta a pancia vuota per l'assenza totale di qualsiasi attività ristorativa. Edoardo se l'è cavata con il latte in polvere e biscotti. Morale della favola: chi ben comincia...
Proseguiamo sempre verso nord fino a raggiungere le splendide Isole Frisone. Dopo consigli di altri cicloturisti abbiamo deciso di evitare la famosa diga di: Afsluitdijk 35 Km. con pista ciclabile in fianco all'autostrada in mezzo al mare, che, per i ciclisti pare infinita. Abbiamo optato per il traghetto da Enkuizen, con somma gioia di Edoardo che dopo bici, aereo, pullman prova anche il traghetto. Naturalmente anche questo intasato di biciclette; infatti appena saliti, eravamo tra i primi, ci ha impressionato la meticolosità con cui l'addetto alle biciclette, le sistemava sul traghetto; col passare dei minuti c'è stata un'invasione di due ruote che se non sistemate a dovere avrebbero occupato anche i posti a sedere. Arrivati alla riva opposta, abbiamo pedalato per 20 chilometri fino a raggiungere la città di Harlingen dove il giorno dopo ci siamo imbarcati su un altro traghetto per l'isola di Terschelling, una delle isole Frisone occidentali. Purtroppo nei week-ends estivi gli olandesi, specialmente i più giovani, usano trasferirsi in massa su queste isole armati di tende e grandi scorte di birra. Perciò nonostante la bellezza di questi luoghi il nostro soggiorno non è stato dei più tranquilli, sia per l'alloggio miracoloso anche se in tenda (era tutto straesaurito compresi i numerosi campeggi) che per i gruppi di baldi giovani eccitati dai litri di birra, che vagabondavano sullisola. Un vero peccato perchè dalle immense spiagge, alle dune di sabbia, ai boschi, ed all'intenso profumo di erica selvatica, presente abbondantemente, lo spettacolo naturalistico è veramente unico. Dopo due giorni trascorsi sullisola il nostro itinerario continua verso sud nella regione della Frisia, dove il paesaggio è caratterizzato dai vasti Polder : zone di terra rubata al mare, per mezzo soprattutto dei famosi mulini a vento usati come pompe per il drenaggio delle acque, e poi coltivate. Il viaggio continua liscio come
lolio, anzi diremmo "come le salite dellOlanda", visto che la zona
è meno turistica della costa ma sempre piacevole. Dopo alcune tappe nei simpatici
B& B di campagna gestiti da gentili signore sempre ospitali siamo giunti nel grande
Parco Nazionale di "Hoge Veluwe". Curioso soprattutto per lazzeccato
accostamento tra cultura e natura; infatti allinterno cè il "Kroller
Muller Museum" che conserva sculture e pitture di varia scuola ed epoca. Famose le
sale dedicate alle opere di Van Gogh, Mondrian, Seurat, Picasso e Gris. Da notare che
allinterno è possibile noleggiare gratuitamente biciclette per girare in lungo e in
largo il Parco. Vista la bellezza di questi luoghi e lottimo alloggio, dopo una
riunione di famiglia, si è deciso di rimanere qualche giorno in più e visitare i
dintorni. Da segnalare il Palazzo Reale di Apeldoorn. Per recuperare il tempo perduto abbiamo usufruito del perfetto servizio "treno + bici" olandese (ogni treno ha lo spazio apposito per le due ruote) con il quale abbiamo raggiunto la nostra meta: AMSTERDAM. Limpatto con la metropoli è sempre traumatico perché dopo aver pedalato nella tranquillità della campagna e delle piccole cittadine ci si immerge di colpo nella confusione e nel traffico. Fortunatamente trattasi di ingorghi spesso procurati dalle biciclette visto che le ottime piste ciclabili cittadine sono sempre super trafficate. Due giorni per le visite di
routine: musei, mostre, palazzi ecc. anche se Edoardo non ha apprezzato visto ormai la sua
abitudine a stare solo in bici. Purtroppo i luoghi più "famosi" non sono stati
"esplorati": Partenza dallaeroporto di Schiphol in perfetto orario ma stavolta senza sovrappeso visto che per evitare la bilancia del check-in solo le sacche con le bici sono finite nella stiva; il resto del bagaglio è stato trasportato come "bagaglio a mano" !!!! Siamo italiani per qualcosa. Percorrere lOlanda in bicicletta è unesperienza straordinaria forse perché in un paese dove gran parte della popolazione si serve della bici per andare a lavorare e per gli spostamenti, noi cicloturisti ci si sente normali e non come in altri Paesi come si è visti come dei fenomeni o forse dei pazzi. Nessuna meraviglia quindi per gli olandesi vedere una coppia pedalare stracarica di bagagli per giunta con un carrettino carico di un bambino di un anno e mezzo.
|