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Cicloturismo
con i bambini

Il viaggio in bici con i bambini

Di Mimmo Schiattone

Da quando è nata la nostra prima figlia abbiamo continuato ad usare la bicicletta sia per i piccoli spostamenti quotidiani che per il cicloturismo. Appena Sara ha compiuto 7-8 mesi abbiamo cominciato a fare le prime passeggiate un po’ più lunghe trasportandola con un passeggino posteriore o con un buon marsupio. Sara reagiva bene a queste prime escursioni di qualche chilometro facendosi delle lunghe dormite cullata dal dolce procedere della pedalata. Abbiamo quindi deciso di affrontare il nostro primo viaggio in bici partecipando al cicloraduno della FIAB organizzato nel 1991 (Sara aveva 10 mesi) dagli amici di Bici e dintorni di Torino nel Monferrato. Dopo quella positiva esperienza altre ne sono seguite: alcuni week-end con la nostra associazione locale e altri cicloraduni FIAB.
Quello che abbiamo notato con piacere, Antonella (mia moglie) ed io, che se dieci anni fa ci ritrovavamo un po’ soli con il passare degli anni sia nelle iniziative locali sia nei cicloraduni nazionali FIAB la presenza di famiglie con bambini aumentava.
E’ per questo motivo che dopo alcune esperienze fatte "in solitaria" (Sara, Antonella ed io), tra cui nel 1994 un bellissimo viaggio da Ravenna a Venezia, abbiamo cominciato a coinvolgere nei nostri viaggi altre famiglie di amici fornendo loro tutti i consigli necessari per affrontare viaggi in bicicletta. Abbiamo cominciato con viaggi di 2/3 giorni nella nostra regione con treno + bici e negli ultimi anni siamo passati a viaggi - anche all’estero - di 10/12 giorni con la partecipazione di 4/5 famiglie.

Che dire del cicloturismo fatto con i bambini? È semplicemente una bellissima esperienza sia per i bambini sia per gli adulti.

E’ chiaro che vanno risolti alcuni problemi pratici.
Innanzi tutto la sicurezza dei bambini. Occorre utilizzare biciclette e accessori di buona qualità: il casco, i seggiolini posteriori (consiglio per esperienza e senza fare nessuna pubblicità i modelle della tedesca Kettler che iniziano a trovarsi anche in Italia) fino a passare ai comodissimi rimorchi (ancora Kettler o Cannondale).
Ma quello che mi piace sottolineare in questo breve intervento è che un viaggio in bicicletta rappresenta per i bambini l’occasione di fare una esperienza indimenticabile. Se posso dare un consiglio ai genitori che vogliono fare un viaggio in bici è di cercare di condividerlo con altre famiglie. Ai bambini piace molto pedalare insieme ai loro amici: stanchezza e noia diventano sensazioni sconosciute… come sono frequenti invece nei viaggi fatti in macchina!
Un’altra condizione per fare una bella vacanza è chiaramente quella di cercare di utilizzare dei percorsi protetti in itinerari almeno prevalentemente su pista ciclabile: gli itinerari austriaci e svizzeri ad esempio, ma anche la nostra Ciclabile del Sole almeno per alcuni tratti può andare benissimo… Il viaggio su pista ciclabile consente sia ai bambini che ai genitori di rilassarsi maggiormente per l’assoluta mancanza di pericolo derivato dal traffico e di godere reciprocamente della bellezza del territorio che si percorre e della gioia di andare in bicicletta.
Quando i bambini diventano un po’ più grandi (dai dieci anni in su) diventa importante coinvolgerli anche nell’organizzazione del viaggio. Innanzitutto la costruzione dell’itinerario, le tappe da fare, i posti dove dormire, i luoghi da visitare, il bagaglio da portare, i treni da prendere…I bambini diventano costruttori e partecipi del loro viaggio... e vi assicuro che se si riescono a coinvolgere ed a interessarli nelle riunioni preparatorie (di solito riservate agli adulti!) per loro il viaggio diventerà sempre più interessante e interiorizzeranno delle conoscenze di geografia che non varranno tante lezioni fatte a scuola. È importante inoltre affidare ai più grandicelli parte del loro bagaglio anche per responsabilizzarsi un po’ di più.

Per quanto riguarda la scelta degli itinerari, oltre alla discriminante "pista ciclabile" ci sono anche altri criteri per scegliere un itinerario adatto alle famiglie. Può risultare utile ad esempio seguire un itinerario che corra parallelo ad una linea ferroviaria. In caso di necessità si può salire sul treno per evitare una tappa troppo faticosa per raggiungere la meta in caso di maltempo o per ovviare ad altri inconvenienti. Un altro consiglio è quello di seguire i percorsi lungo i fiumi (molte piste ciclabili sono costruite sugli argini dei corsi d’acqua): così facendo ci si può avvantaggiare seguendo il percorso dalla sorgente verso la foce con un dislivello favorevole. Un altro criterio per fare delle vacanze in famiglia è scegliere degli itinerari che offrano ampia ricettività (bed and breakfeast, ostelli della gioventù, camere) in modo da non dover essere obbligati a prenotare in anticipo così da poter permettersi di non rispettare tappe troppo rigide. Inoltre queste soluzioni offrono generalmente un buon servizio a prezzi accessibili. E’ inoltre consigliabile scegliere dei percorsi tendenzialmente pianeggianti che offrano magari la possibilità di fare qualche bagno (mare, laghi, fiumi o anche piscina) evitando cicloescursioni su itinerari collinari e con troppi saliscendi. I bambini (ma anche gli adulti!) trovano molto bello e piacevole fare un bel bagno dopo una giornata in bici. Le tappe devono essere brevi. Per le prime esperienze consiglio 20/30 Km al massimo. In questo modo ci si può fermare quando si vuole: a vedere un bel monumento, a visitare un’area naturale o più semplicemente a giocare nei giardini pubblici dei paesi o città che si attraversano. Evitando l’angoscia di fare tappe troppo lunghe per arrivare alla meta si crea un clima sereno tra adulti e bambini e ci si possono concedere tutte le soste che si desiderano.

Ma come preparare i bambini ad affrontare un cicloviaggio? E’ chiaro che sia i bambini che vanno trasportati sia quelli che pedaleranno sulla propria bici (dai 6 anni in su) dovranno essere un po’ preparati. Non tanto allenati dal punto di vista fisico quanto abituati ad uscire in bicicletta anche in situazioni di traffico per imparare a rispettare le più elementari regole di sicurezza stradale. A questo scopo è consigliabile fare con loro qualche passeggiata prima di affrontare un viaggio vero e proprio.

Delle considerazioni a parte per i piccolissimi. La mia esperienza con le mie due bambine ma anche con figli di amici mi dice che generalmente i bambini trasportati, dopo qualche chilometro in bici, tendono ad addormentarsi. Occorre quindi attrezzarsi facendo attenzione sia alla loro comodità sia alla loro sicurezza. Per i bambini dagli 8 ai 18 mesi va benissimo un buon marsupio (ripeto un buon marsupio non quelli che si trovano in famose catene di negozi per l’infanzia che sono a dir poco ridicoli). Quando si utilizza il marsupio è meglio utilizzare una bici con tubo orizzontale del telaio obliquo sia per la comodità del bambino che del genitore. Noi ne avevamo acquistato uno fatto a mano da una associazione di donne di Verona che abbiamo utilizzato sia per Sara che per Sofia. Se ne trovano di buoni di fabbricazione tedesca o statunitense. I bambini attaccati al petto di papà o mamma si addormentano felici. Il marsupio è molto pratico perché quando non serve si piega facilmente nella borsa portaoggetti. Quando il bambino è sveglio si può trasportare su un buon seggiolino posteriore. I migliori hanno l’attacco non sul partapacchi ma direttamente sul tubo piantone del telaio e hanno un sistema che attutisce gli inevitabili sobbalzi dei fondi stradali sconnessi. Grande attenzione va fatta nell’acquisto. Noi nel lontano 1991 lo abbiamo dovuto acquistare durante un viaggio in Germania (all’epoca in Italia praticamente non esistevano!). Oggi in qualche negozio specializzato finalmente si trovano anche nel nostro paese. Chiaramente vanno acquistati quelli con l’omologazione. I migliori hanno il poggiatesta e i poggia-piedi regolabili a seconda dell’età del bambino e possono essere utilizzati dai 10 mesi fino ai 5 anni di età. Quando il bambino si addormenta bisogna dotarsi di un cuscino da viaggio anti-torcicollo.

4° cicloraduno FIAB (giugno 1991):
Sara (10 mesi) con papà e mamma
sul seggiolino durante una sosta.
(Sopra: dorme beata nel marsupio)

Per i viaggi più lunghi consiglio infine il carrello. E’ comodissimo sia per il genitore ciclista sia per i bambini. Il rimorchio in genere è a due posti anche se è chiaramente più comodo utilizzarlo per un solo bambino. E’ bene che il bambino porti con sé qualche gioco (la mia Sofia si porta dietro una bambola, dei libretti e qualche pupazzetto). Utile anche un registratore tascabile a pile per ascoltare musica o favole. Il carrello è molto comodo perché il bambino quando si addormenta ha a disposizione uno spazio ampio ed è protetto da ogni agente atmosferico. I più buoni hanno la zanzariera e sono dotati di dispositivi di sospensione. Vanno utilizzati quasi esclusivamente per il cicloturismo e in percorsi o su pista ciclabile o con poco traffico: utilizzarli nelle nostre città è quasi proibitivo.

Tre itinerari facilmente percorribili

Ma passiamo ora a qualche suggerimento: vi descrivo brevemente (anche perché li ricordo meglio) gli ultimi tre cicloviaggi fatti con i bambini.

Estate 1998 - In Austria da Innsbruck a Salisburgo

Estate 1999 - In Austria, ciclabile della Drava e della Gail

Estate 2000 - La pista ciclabile del Sole da Ora (Bolzano) a Reggio Emilia